giovedì 27 aprile 2017

RECENSIONE IN ANTEPRIMA:"La rosa del califfo" di Renée Ahdieh + curiosità dall'autrice


Buongiorno!
Oggi è il grande giorno, finalmente esce in Italia "La rosa del califfo" di Renée Ahdieh, l'attesissimo seguito di "La moglie del califfo" (uno dei miei libri preferiti del 2016!).
Ho avuto l'onore di leggerlo in anteprima per il blogtour (troverete la mia tappa domani), perciò eccovi la mia recensione.




Titolo: La rosa del califfo
Autrice: Renée Ahdieh
Casa editrice: Newton Compton
Data d'uscita: 27 aprile 2017
Pagine: 432
Prezzo: €10,00 (ebook €2,99)

TRAMA

Shahrzad è stata la moglie del califfo di Khorasan. Era giunta nella sua dimora con lo scopo di vendicare la morte di altre fanciulle andate in sposa a lui. Poi il suo piano è saltato, Khalid non è infatti il mostro che tutti credono. È un uomo tormentato dai sensi di colpa, vittima di una potente maledizione. Ora che è tornata dalla sua famiglia, Shahrzad dovrebbe essere felice, ma quando scopre che Tariq, suo amore d'infanzia, è alla guida di un esercito e sta per muovere guerra al califfo, la ragazza capisce che deve intervenire se vuol salvare ciò che ama. Per tentare di evitare una sciagura, spezzare quella maledizione, ricongiungersi a un uomo di cui ora scopre di essersi innamorata, Shahrzad farà appello ai suoi poteri magici, a lungo rimasti sopiti dentro di lei...

La duologia:
0.25 The Moth and the Flame (novella inedita)
0.5 The crown and the Arrow (novella inedita)
1. La moglie del califfo
1.5 The Mirror and the Maze (novella inedita)
2. La rosa del califfo





RECENSIONE

Avevamo lasciato la nostra protagonista in fuga dalla città per proteggerla dalla maledizione caduta su Khalid: l’incendio ha distrutto gran parte delle case e se non verrà rimossa, la maledizione potrebbe causare ben altro. Mentre si rifugia nel deserto con la sua famiglia, Tariq e altri ribelli, Shahrzad cerca un modo per spezzare la maledizione, e per farlo chiederà aiuto a creature magiche potenti, che la aiuteranno anche a sviluppare la sua magia. Ma oltre all’incantesimo da rompere, i due giovani devono anche pensare alle rivolte dei ribelli e a quelle del sultano, zio di Khalid. Riusciranno a riportare la pace nel regno, e a stare finalmente insieme senza ostacoli? Non vi svelo altro della trama perché non voglio rovinarvi la lettura, che secondo me deve essere gustata a pieno.

Vi è mai capitato di sentirvi assalire da una sensazione di malinconia non appena conclusa una serie o un romanzo? A me succede spesso, ma questa volta è stata ancora più forte, perché due libri non mi sono assolutamente bastati: nonostante la storia si sia conclusa in modo sublime, non sono pronta a lasciare andare questi personaggi, potrei andare avanti all'infinito a leggere di stralci della vita di Shazi e Khalid, anche delle brevi novelle. Questi personaggi mi sono piaciuti così tanto da rimanermi nel cuore, e quando ho chiuso definitivamente il libro, l’idea di non rivederli più mi ha resa molto triste, nonostante la bellezza del romanzo e del finale.

La Ahdieh ci ha regalato una conclusione degna del primo volume della duologia, ricca di magia, azione e pure qualche nuovo personaggio molto interessante. Ma soprattutto non mancano i numerosi colpi di scena: in particolare nell’ultima parte, mi sono ritrovata spesso a bocca aperta dallo stupore oppure mi sono presa di quegli infarti che l’autrice dovrebbe ripagarmi le cure mediche.



Ma ciò che più ho apprezzato è stato il rapporto tra Shahrzad e Khalid: li avevo amati già nel primo libro, lei determinata e schietta, forse anche un po’ capricciosa, lui tenebroso e protettivo alla massima potenza, ma quando sono insieme sono completamente alla pari, sullo stesso livello. Nessuno cerca di prevalere sull’altro, ma la loro è una relazione basata sull’eguaglianza, sul supporto reciproco e il voler proteggere l’altro da ogni ostacolo. Credo che siano una delle coppie letterarie più belle e perfette che io abbia trovato negli ultimi anni. Ed è anche per questo che so che mi mancheranno alla follia. In particolare c’è un passaggio tra Shazi, Khalid e Tariq che mi è piaciuto molto e che spiega esattamente questo concetto di sostegno reciproco:

“«Non la fermi?», disse Tariq a Khalid, esasperato.
«No», rispose Khalid in tono calmo, ancora adagiato sul letto. «Non la fermo».
Shahrzad lanciò a Tariq uno sguardo di trionfo.”

Non sono da meno i personaggi secondari, in particolare Jalal e Despina, anche se non così presenti come nel primo romanzo, ma mi ha stupita anche Irsa, la sorella di Shazi, che in questo secondo capitolo ha decisamente più spazio.  Tariq non mi era piaciuto nel primo e non mi ha fatto impazzire nemmeno qui, ma posso dire che un miglioramento c’è stato.
Lo stile dell'autrice si riconferma ricco, ma anche molto fluido, che quindi rende la lettura molto rapida e coinvolgente. Non riuscivo a staccarmi dalle pagine, da un lato con la voglia di sapere cosa sarebbe successo, ma dall’altro non volevo nemmeno terminarlo troppo in fretta. Purtroppo non ci sono riuscita e l’ho divorato in poco più di un giorno.
Non mi resta che consigliarvi caldamente questa duologia, che è diventata subito una delle mie preferite in assoluto, se amate i retelling, i fantasy scritti bene e le storie d’amore epiche!


Il mio voto:



Ma non scappate, perché potete scoprire una curiosità direttamente dall'autrice!

Io: A che cosa stai lavorando in questo momento?

Renée: Sto lavorando al seguito di "Flame in the Mist"!

Per chi non lo sapesse, Flame in the Mist è il primo di una nuova duologia ispirata a Mulan e 47 Ronin, ambientata in un Giappone feudale e raccontata con un misto di storia e leggende. Il primo libro uscirà in America il 16 maggio, e spero che la Newton lo acquisti perché mi incuriosisce troppo *-* In più, guardate che cover! <3 




Non perdetevi la prossima domanda nella recensione sul blog di Annie, La tana di una booklover, che sarà online lunedì!


Che ne pensate? Fatemi sapere! 

A presto,
Silvy

1 commento:

  1. Ciao!
    Bellissima recensione, io ho letteralmente adorato questo libro nonostante nel primo avessi odiato Shazi oltre ogni dire. Invece qua si è moderata, è rimasta tosta e coraggiosa, ma decisamente più sopportabile. E poi Artan, ah, ho seriamente adorato Artan! E il rapporto tra Khalid e Shazi? Niente, solo meraviglie e deliri entusiasti *^*
    Puoi leggere la mia fintissima intervista-recensione a Renée Ahdieh cliccando qui!
    Un abbraccio e ancora complimenti per questa recensione, ciao!

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